IL TIMING NON È IL TEMPO NELLO SWING

Giocatori dagli swing differenti e velocità diverse riescono ad avere risultati efficaci, scopriamo insieme perché.

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Fate caso ai campioni del tour. Eseguono lo swing a velocità differenti. Quello del giapponese Hideki Matsuiama, ad esempio, è evidentemente più lento dello swing di Rickie Fowler. Entrambi realizzano colpi vincenti. Entrambi eseguono lo swing con controllo, ripetitività ed equilibrio. Entrambi muovono il loro corpo rispettando il giusto “timing”, ma con un “tempo” differente. Mi spiego meglio.

Con il termine "tempo", nello swing, intendiamo la velocità con la quale il giocatore si muove. E' un fatto estremamente soggettivo, dipende da svariati fattori, come il carattere, la struttura fisica, l'atteggiamento mentale. Tra i grandi giocatori che si muovono velocemente, oltre a Fowler, troviamo Mickelson, Kevin Na, Sergio Garcia, per citarne alcuni. Mentre giocatori come Fred Couples, Luke Donald e Bubba Watson, ad esempio, sembrano muoversi più lentamente.

Il timing, invece, è la corretta sequenza dei movimenti che il corpo deve eseguire per la buona riuscita del colpo. In una azione corretta il giocatore deve iniziare il backswing ruotando le spalle, che a loro volta promuovono l’azione di salita delle braccia; i fianchi eseguono una rotazione perché “trascinati” dalla rotazione delle spalle e per effetto di questa rotazione il piede destro si troverà a supportare gran parte della pressione e, in qualche caso, del peso del corpo.

Nel downswing la sequenza cinematica è invertita. La prima parte del corpo a muoversi sarà il piede e la gamba sinistra (per i giocatori destri) che riprenderanno l’appoggio sul terreno, poi inizieranno a ruotare i fianchi, poi le spalle ed infine braccia e bastone. La giusta sequenza dei movimenti è un aspetto di fondamentale importanza nel downswing di ogni giocatore, poiché permette di colpire la palla con la massima potenza e con il bastone square all'impatto. Inutile dire che il timing è decisamente più importante del tempo. Scopriamo insieme perché.

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Il timing non dipende dalla struttura fisica del giocatore, e neanche dalle caratteristiche del proprio swing: non è quindi “personalizzabile”. Nel downswing il corpo deve rispettare una precisa catena cinematica, dal basso verso l’alto.

olazabal vs montgomerie Ma se il timing non è in nessun modo personalizzabile, non è così per il tempo di esecuzione. Questo varia da giocatore a giocatore, come abbiamo detto, da Montgomerie a Olazabal, da Hovland a Thomas,  perché dipende da fattori esclusivamente soggettivi: la struttura fisica individuale o la tecnica di gioco ma anche il carattere del giocatore.

Noi "swinghiamo" il bastone come siamo nella vita. Una persona istintiva, che cammina a passo corto e veloce, e parla rapidamente, difficilmente eseguirà uno swing ampio e lento. Questa caratteristica tecnica la si troverà più probabilmente in persone più posate, riflessive. Ovviamente non sono considerazioni valide in senso assoluto, ma spesso è proprio così.

Queste considerazioni su timing e velocità dello swing vi saranno utili per non snaturare la vostra inclinazione naturale: eseguite lo swing nel tempo che preferite, ma sempre col giusto timing.

E per finire, ecco un mio video dove parlo di timing e tempo nello swing.

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