Qui di lato è rappresentata la simulazione della traiettoria quando la palla cade sul green. Come si può vedere, la pallina in caduta verticale comprime l'erba lasciando una "impronta", che in termine tecnico viene definito "pitch mark". Si tratta di una fossetta, una traccia, che si evidenzia tanto più marcata quanto più alta sia la verticale della traiettoria di caduta sul green.
Per questo un pitch mark evidente costituisce anche un motivo d'orgoglio per tutti i giocatori principianti: per ottenere un segno ben marcato sul green, bisogna infatti imparare a far volare la pallina piuttosto in alto!
Quali danni provoca al green e ai giocatori
Come si può vedere nel disegno qui di lato, la pallina comprime il manto erboso del green verso il basso e in avanti, arricciando i bordi e creando quindi dei rilievi sulla superficie. Questo danno causa problemi sia a livello manutentivo che tecnico di gioco.
Infatti, la parte più profonda del pitch mark, quella rimasta senza erba, diviene estremamente vulnerabile all'attacco di erbe infestanti, come la poa annua. Ancora peggio accadrà nelle ordinarie operazioni di taglio del green, quando al green keeper capiterà di allargare ulteriormente il danno con la lama del tosaerba, andando a "zappare" contro le escrescenze della superficie.
Sotto il profilo tecnico di gioco invece, il giocatore lamenterà i saltelli della propria pallina, in balia delle imperfezioni che incontrerà lungo la traiettoria del putt.